SPELTA: ARTISTA DALLE MILLE FACCE
Spelta è artista dalle mille facce e dalle mille tracce, poliedrica, polimorfica, polivalente, che spazia a 360° nell’arte della scultura, dove riesce ad essere donna sempre e comunque, in ogni situazione:
• che stenda la pasta per fare dei ravioli di lacrime nascoste, impasti pani dalle vaghe figure, usi noci, nocciole, mele od altri alimenti nelle manifestazioni di Arte da mangiare - mangiare arte
• che raccolga ed accatasti pietre su pietre a tonnellate in mezzo ai monti dell’Alta Valtellina, a Livigno, e con queste lasci traccia di aliluna, in una performance di land art ineccepibile, così come i nidi umani eseguiti ed intrecciati durate la performance del Landfall Art Center a Venezia
• che sagomi e cuocia argille, dandogli forme chiaramente di organi umani, impietosa a volte ma sempre sagace e sdrammatizzante, mai troppo dura
• che forgi ferro, ottone rame od altri metalli ed usi vecchie chiuse dei canali di irrigazione della pianura padana e le trasformi in preziosi reperti contadini, non so fino a qual punto a volte impreziositi o impoveriti dagli ottoni o dagli altri materiali applicati, efficaci ma imponenti, tendono a volte ad oscurare la naturale bellezza dell’opera antica
• che s’inventi piastrelle di ceramica, con graffiti, inestricabili sembra, ma il corpo umano rispunta sempre
• che voli tra gli angeli strappando loro piume dalle ali, per poi raffigurarli con effigi e ceramiche
marzo 2004
Antonio Rodriguez

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