SPELTA:
ARTISTA DALLE MILLE FACCE
Spelta è artista dalle mille facce e dalle
mille tracce, poliedrica, polimorfica, polivalente,
che spazia a 360° nell’arte della scultura,
dove riesce ad essere donna sempre e comunque,
in ogni situazione:
• che stenda la pasta per fare dei ravioli
di lacrime nascoste, impasti pani dalle vaghe
figure, usi noci, nocciole, mele od altri alimenti
nelle manifestazioni di Arte da mangiare - mangiare
arte
• che raccolga ed accatasti pietre su pietre
a tonnellate in mezzo ai monti dell’Alta
Valtellina, a Livigno, e con queste lasci traccia
di aliluna, in una performance di land art ineccepibile,
così come i nidi umani eseguiti ed intrecciati
durate la performance del Landfall Art Center
a Venezia
• che sagomi e cuocia argille, dandogli
forme chiaramente di organi umani, impietosa a
volte ma sempre sagace e sdrammatizzante, mai
troppo dura
• che forgi ferro, ottone rame od altri
metalli ed usi vecchie chiuse dei canali di irrigazione
della pianura padana e le trasformi in preziosi
reperti contadini, non so fino a qual punto a
volte impreziositi o impoveriti dagli ottoni o
dagli altri materiali applicati, efficaci ma imponenti,
tendono a volte ad oscurare la naturale bellezza
dell’opera antica
• che s’inventi piastrelle di ceramica,
con graffiti, inestricabili sembra, ma il corpo
umano rispunta sempre
• che voli tra gli angeli strappando loro
piume dalle ali, per poi raffigurarli con effigi
e ceramiche
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